edmodo
EDMODO è qualcosa di più di un sito libero e gratuito: è un ambiente pensato per le scuole, o forse addirittura una vera e propria "piattaforma", dato che al suo interno si possono usare altri programmini (app) educativi.
Negli Stati Uniti, da dove è partito, ormai fa parte del panorama digitale di tutti i giorni per diverse scuole e addirittura distretti, dove è diventato l'interfaccia istituzionale fra docenti, amministratori, studenti e genitori. Oggi è usato da milioni di persone in tutto il mondo. |
EDMODO è innanzitutto un'aula virtuale (o meglio un insieme di aule virtuali distinte e pressoché infinite) e insieme un social network per gli operatori della scuola. Ecco cosa vi si può fare:
- Creare "gruppi" protetti, ovvero aule digitali, dove è possibile al docente comunicare contemporaneamente a tutti gli allievi o privatamente ad un allievo alla volta
- Condividere i propri materiali, facendoli "vedere" solo ai gruppi interessati (di qui il nostro interesse in questo ambito)
- Ricevere lavori scritti, annotarli e rinviarli al mittente
- Gestire la valutazione dei lavori assegnati
- Creare quiz valutabili
- Creare questionari
- Utilizzare altri programmini educativi (giochi ma anche applicazioni didattiche specifiche) senza uscire dalla piattaforma.
- Creare / iscriversi a comunità didattiche per il supporto reciproco e la condivisione dei materiali
- Comunicare privatamente ai propri contatti (altri docenti), anche al di fuori dei gruppi.
EDMODO non ha ancora una versione in italiano. Le versioni esistenti, oltre a quella originale in lingua inglese, sono in spagnolo, francese e tedesco.
Fra le ragioni per cui molti docenti (compresi diversi insegnanti del Liceo Petrarca di Trieste) l'hanno adottato c'è il fatto che l'aula virtuale è protetta ovvero invisibile all'esterno. Le risorse che si condividono con gli studenti non sono pubbliche e permettono di non preoccuparsi eccessivamente del copyright - si pensi alle immagini caricate liberamente dagli studenti nelle loro presentazioni, per esempio. Infine non è necessario usare le mail personali dei ragazzi, i quali si possono iscrivere anche se non hanno un account di posta elettronica.
Per questi motivi, Edmodo è popolarissimo nelle scuole primarie statunitensi.
Per imparare ad usarlo, guardate i video pubblicati nel mio blog ilbancotecnologico.
Fra le ragioni per cui molti docenti (compresi diversi insegnanti del Liceo Petrarca di Trieste) l'hanno adottato c'è il fatto che l'aula virtuale è protetta ovvero invisibile all'esterno. Le risorse che si condividono con gli studenti non sono pubbliche e permettono di non preoccuparsi eccessivamente del copyright - si pensi alle immagini caricate liberamente dagli studenti nelle loro presentazioni, per esempio. Infine non è necessario usare le mail personali dei ragazzi, i quali si possono iscrivere anche se non hanno un account di posta elettronica.
Per questi motivi, Edmodo è popolarissimo nelle scuole primarie statunitensi.
Per imparare ad usarlo, guardate i video pubblicati nel mio blog ilbancotecnologico.
ALTRI AMBIENTI COLLABORATIVI
In rete esistono altri spazi collaborativi e di condivisione più o meno complessi che vengono utilizzati in campo educativo e/o accademico. Poiché rispettano la filosofia della collaborazione fra pari, vengono generalmente chiamati "wiki". Esempi conosciutissimi sono:
MOODLE
WIKISPACES
PBWORKS
Dietro a questi Wiki si trovano comunità molto vivaci di utilizzatori e sviluppatori che ne supportano la filosofia libertaria, slegata dalle logiche commerciali, o che affiancano versioni educational gratuite a versioni a pagamento dirette alle imprese.
Il panorama italiano di servizi digitali alle scuole è in veloce movimento e trasformazione. Da un lato le case editrici stanno unendo le forze nello sforzo di sopravvivere alla disgregazione del mercato cartaceo, appoggiandosi ad agenzie di servizi che offrono spazi social e aule virtuali (bSmart, Libro+Web, Scuola.com); dall'altro gli sviluppatori di registri elettronici e altri servizi alle scuole hanno capito che c'è un mercato in espansione e cominciano ad offrire ambienti protetti per la condivisione dei file fra insegnanti e studenti.
Insomma, chi parla bene l'inglese si può rivolgere alle esperienze estere consolidate, mentre chi è legato al mercato italiano fa bene a mantenere il panorama locale sotto stretta osservazione: è difficile dire al momento chi avrà successo e chi scomparirà nel nulla...
MOODLE
WIKISPACES
PBWORKS
Dietro a questi Wiki si trovano comunità molto vivaci di utilizzatori e sviluppatori che ne supportano la filosofia libertaria, slegata dalle logiche commerciali, o che affiancano versioni educational gratuite a versioni a pagamento dirette alle imprese.
Il panorama italiano di servizi digitali alle scuole è in veloce movimento e trasformazione. Da un lato le case editrici stanno unendo le forze nello sforzo di sopravvivere alla disgregazione del mercato cartaceo, appoggiandosi ad agenzie di servizi che offrono spazi social e aule virtuali (bSmart, Libro+Web, Scuola.com); dall'altro gli sviluppatori di registri elettronici e altri servizi alle scuole hanno capito che c'è un mercato in espansione e cominciano ad offrire ambienti protetti per la condivisione dei file fra insegnanti e studenti.
Insomma, chi parla bene l'inglese si può rivolgere alle esperienze estere consolidate, mentre chi è legato al mercato italiano fa bene a mantenere il panorama locale sotto stretta osservazione: è difficile dire al momento chi avrà successo e chi scomparirà nel nulla...
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